Dal volume " Un amore chiamato Firenze"
Nota critica di Anna Balsamo ( Stralcio) Consoli in " Un amore chiamato Firenze" conferma dei connotati straordinari che ci fanno però ora constatare la nascita di un "caso letterario" in cui si segnala. Autore che in poesia, e nel duemila raccoglie ed accoglie sia pure e per fortuna, da una sua angolatura, le istanze di Cicognani e di Pratolini nel vivere questa città, nel ritagliarsene addosso l'abito mentale, da indossare per tutte le stagioni, ma la peculiarità è che lo compie e racconta in versi: Cicognani e Pratolini con i loro climi di lettura rinascono oggi in questo poeta: il suo tono, meno ironico del primo e meno di punta del secondo dei succitati scrittori è improntato a una testimonianza costante sub stanziata di phatos meditativa che s'intreccia a un'espressione che volutamente e intelligentemente privilegia lo sguardo cinematografico proiettato sui luoghi e le persone dinamico anche in una sorta di documentazione giornalistica sociale con cui ci rapporta del "veduto urbano". |