“ 11 avventure d’anima” di Anna Balsamo
commento a cura di Carmelo Consoli
Racconti di avventure dell’anima d’accordo, inquietudini che scaturiscono dall’inconscio in cammino verso soluzioni rivitalizzanti senza dubbio, ma queste storie di Anna Balsamo appaiono innanzi tutto cortometraggi frutto di accuratissime sceneggiature, regolati da sapiente regia e creati con gusto raffinato e maestria di scrittura.
L’autrice già per sua natura talentuosa attrice e fine regista /protagonista di un evento quale quello esistenziale che la vede da tempo brillantemente al centro della vita culturale contemporanea sa dare ai racconti quel taglio cinematografico che le è congeniale con tanto di atmosfere surreali supportate da una fervida visionarietà.
Così le storie si muovono seguendo un filo logico che le dipana per linee urbane e per ricche, accurate rappresentazioni di personaggi e luoghi.
Particolare pregio di quest’opera viene dalla ricerca dei dettagli, lungamente inquadrati dall’occhio/telecamera della scrittrice che si sofferma piacevolmente nella descrizioni di corpi, decori, oggetti, perfino minuziosità di contorno che non sfuggono all’indagine e arricchiscono il già animato mondo di luoghi, strade, palazzi, interni abitativi, monumenti, piazze; dettagli che emergono da uno stile narrativo articolato e vivace che sa attingere, come avviene negli scrittori di grande spessore, alla variegata gamma dei sentimenti e dare alla parola innumerevoli sfumature e nervature che inchiodano il lettore ad una estrema partecipazione.
Quello che vogliono dire le novelle emergendo dal loro profondo strato psichico risulta alla fine ben chiaro e leggibile al lettore che magari in qualche modo ha vissuto e pertanto rivive nella lettura certe “ esperienze” che fanno parte del bagaglio/percorso umano per esorcizzare paure e dolori. Allora tutto sommato la finalità della trama diventa per l’autrice architrave/ pretesto per una illuminata sceneggiatura di sospensive avventure con un cast pregevole di interpreti.
E il ciak si da con “ Odore di santità” dove un sapiente incrocio di suppliche, apparizioni, coincidenze e profumi ci porta tra oniriche immagini e soluzioni, per poi continuare con “ Da lupo a lupo” dove iniziano le visionarie incursioni dell’autrice nel vedutismo di quadri/ritratti/statue e ivi nei personaggi rappresentati come input per narrazioni sconcertanti e trasmutanti della realtà e dell’inconscio.
Avventure apparse negli anni ’80 su “Firme Nostre” risentono di una atmosfera carica di un certo edonismo trionfante dell’epoca verso il quale la scrittrice, già naturalmente predisposta, si compiace ampiamente dilungandosi in raffinate, particolareggiate descrizioni di eventi, personaggi, scenari sempre esplorati con eccellente gusto narrativo. E così si va avanti per “Suggestione da uno smeraldo”, “ Una giramondo” e “ Se parlate con Andrea” avvincenti cronache che impegnano il lettore con una lettura piacevolissima, tutta d’un fiato.
Nella seconda parte del libro i racconti entrano in un universo roboante con “ Rock-star” dove l’atmosfera si fa carica di luci, suoni, canti e con “ Ricordati di Maddalena “ dove giovani interpreti sono autori /attori anch’essi di scenografie e partiture di un film; ma l’urbana visionarietà dell’autrice non si placa ed ecco che la ritroviamo affacciata sull’Arno da uno dei più bei ponti di Firenze( solo parole sue) alle prese con un aspirante suicida sfidato e demotivato dal suo tentativo da un demone provvidenziale.
Le ultime tre novelle di questo ottimo lavoro seguono ritmi e ambientazioni distanti tra loro: naturalistici, architettonici e storici in “ Delia tra la statua e Bianca”, bellissima storia attorno alla figura di Bianca Capello, misterici e carichi di ritualità malefiche in “ Misterioso fiore” e “ Le bamboline”.
Il motivo conduttore di questi cortometraggi pur restando, nelle varie sfaccettature, il classico “avventura e soluzione desiderata “ dalla psiche umana nelle complesse zone dell’irrazionale per sfuggire ai retaggi delle paure e del dolore non è però mai scontato, né profilato con immediatezza dalla scrittrice, ma ha sempre l’effetto “ sorpresa” per il lettore che lo scopre con compiacimento.
Ed è questa un’altra delle chiavi di successo del libro: la sorpresa che l’autrice riserva alla soluzione di ogni storia. Le altre vengono dalle sue magiche qualità di saper raccontare creando atmosfere rarefatte di gioie, dolori, amori, dubbi, paure, ironie, incanti/disincanti, misteri, sensi di colpa e liberazioni /soluzioni salvifiche.
Avventure d’anima e opere dell’inconscio che contengono vibrazioni e tensioni delle storie del genere “ giallo” unite alla godibilità, freschezza, ricchezza di vicende urbane, campestri dove è sempre l’esperienza vitale ad emergere.
Protagonista assoluta, vincente è la padronanza del linguaggio narrativo di Anna Balsamo che avvince e convince decisamente, a metà strada tra il sogno e la realtà. Se ne gusta la sapiente scrittura che adotta il periodo breve, il piglio svelto, deciso, la punteggiatura con il suo nervoso avvicendarsi di interrogazioni, esclamazioni, introspezioni , il ritmo discorsivo che muta intelligentemente da lenta indagine di particolari a veloce, impetuosa, partecipativa descrizione di scenari/azioni ed infine la capacità di trasmettere sensazioni pregnanti di odori,colori, sonorità dote quest’ultima eredità/pregio del suo sapere poetico.
Da star, diva e donna di fascino quale è nella realtà dello scenario culturale/ letterario italiano Anna Balsamo ha costruito con queste “ 11 avventure d’anima” una pellicola accuratissima e deliziosa sulla esperienza umana nelle zone misteriose dell’irrazionale e della psiche, prendendone parte come attrice e ottima regista, dall’alto della sua saggia visione della vita.
Carmelo Consoli