Rodolfo Vettorello- libro “ Io so volare”- Carta e Penna Editore
1° premio sezione poesia edita “Semaforo rosso-XII edizione”
Motivazione del premio
a cura di Carmelo Consoli
Colpisce la poesia di Rodolfo Vettorello per il suo impatto delicato e dolente con il reale quotidiano, terreno dal quale poi egli si invola con disincanto verso orizzonti metafisici e tematiche esistenziali.
Anche questo libro è una ulteriore prova delle sue notevoli capacità di creare un tessuto poetico dai toni gradevolmente confidenziali in cui si è immediatamente coinvolti nel riconoscimento e nella condivisione delle tematiche, dei valori, delle connessioni relazionali.
Una serie di deliziosi quadretti costruita su temi cari al poeta come i ricordi, le sensazioni temporali, i ritratti improvvisati .
La descrizione accurata di un microcosmo domestico di quotidianità e affetti è il pretesto per l’autore per chiarire il proprio mondo interiore a cavallo tra il passato, il presente e l’aspirazione ad un tempo metafisico.
Libro che è stato scritto e che si legge con fascinosa leggerezza ma che in realtà ha in sé i germi di un malessere esistenziale, della presenza della morte che aleggia in quanto viva consapevolezza dello sfiorire, del prendere atto di un tempo ciclico che azzera e annulla il vissuto .
Minimi eventi certo quelli descritti, ritualità e gestualità quotidiane ma è proprio questa ambientazione minimalistica di rapporti umani che fa presa sul lettore introducendolo alla grande ed ultima realtà quasi in punta di piedi e proiettandolo in un alone di …” Attesa di qualcosa che deve avvenire”.
Una poesia immediatamente percepita, godibile, musicale, appartenente a quel filone post neo decadentista che ha nel suo Dna tracce ungarettiane, montaliane ed anche eredità di “quella stanchezza del vivere” di pavesiana memoria.
Carmelo Consoli
Firenze, 19.5.2010
1° premio sezione poesia edita “Semaforo rosso-XII edizione”
Motivazione del premio
a cura di Carmelo Consoli
Colpisce la poesia di Rodolfo Vettorello per il suo impatto delicato e dolente con il reale quotidiano, terreno dal quale poi egli si invola con disincanto verso orizzonti metafisici e tematiche esistenziali.
Anche questo libro è una ulteriore prova delle sue notevoli capacità di creare un tessuto poetico dai toni gradevolmente confidenziali in cui si è immediatamente coinvolti nel riconoscimento e nella condivisione delle tematiche, dei valori, delle connessioni relazionali.
Una serie di deliziosi quadretti costruita su temi cari al poeta come i ricordi, le sensazioni temporali, i ritratti improvvisati .
La descrizione accurata di un microcosmo domestico di quotidianità e affetti è il pretesto per l’autore per chiarire il proprio mondo interiore a cavallo tra il passato, il presente e l’aspirazione ad un tempo metafisico.
Libro che è stato scritto e che si legge con fascinosa leggerezza ma che in realtà ha in sé i germi di un malessere esistenziale, della presenza della morte che aleggia in quanto viva consapevolezza dello sfiorire, del prendere atto di un tempo ciclico che azzera e annulla il vissuto .
Minimi eventi certo quelli descritti, ritualità e gestualità quotidiane ma è proprio questa ambientazione minimalistica di rapporti umani che fa presa sul lettore introducendolo alla grande ed ultima realtà quasi in punta di piedi e proiettandolo in un alone di …” Attesa di qualcosa che deve avvenire”.
Una poesia immediatamente percepita, godibile, musicale, appartenente a quel filone post neo decadentista che ha nel suo Dna tracce ungarettiane, montaliane ed anche eredità di “quella stanchezza del vivere” di pavesiana memoria.
Carmelo Consoli
Firenze, 19.5.2010